Avevo un freddo bestiale. Stavo guardando una scatola. Improvvisamente mi ballò sotto gli occhi la scritta della scatola. Erano i colori che brillavano di un forte pazzesco e mi facevano male agli occhi. Era soprattutto un rosso che mi faceva paura. Del rosso avevo sempre avuto paura quando stavo in acido. Sotto l'effetto dell'eroina il rosso era un colore molto dolce. Quando uno stava sballato il rosso come tutti i colori diventava bello come leggermente velato. Adesso c'era di nuovo questo rosso aggressivo su questa dannata scatola. La mia bocca era piena di saliva. La ingoiavo ma mi tornava subito. Era come se ritornasse su. Poi la saliva scomparve e mi venne una bocca secca e appiccicosa. Tentai di bere qualcosa. Ma non funzionò. Tremavo dal freddo finché a un certo punto mi venne un gran caldo tanto che mi colava il sudore. Svegliai Detlef e gli dissi: "Mi sta succedendo qualcosa". Detlef mi guardò in faccia e disse: "Hai le pupille grosse quanto due piattini". Stette a lungo in silenzio e poi disse piano: "E così, ragazza mia, anche tu sei arrivata". Tremavo di nuovo e dissi: "Ma che mi succede?". Detlef disse: "Stai a rota"Charlie continua a fare surf? Deviamo in quindici modi diversi dai percorsi. Nell'esistenza di principi isolati e piccioni surgelati che mi camminavano sulla testa.
"Per un paio di settimane mi sono convinto di essere un limone. Mi divertivo a saltare in continuazione dentro e fuori da un gin tonic." " Dove diavolo hai..?" "..trovato un gin tonic? Bè, ho trovato un laghetto che era convinto di essere un gin tonic, e io ci saltavo dentro in continuazione. Oddio, che fosse convinto di essere un gin tonic lo pensavo io naturalmente. Ma potrei essermi sbagliato. Forse era solo la mia immaginazione."Fuori si fa buio davvero in fretta, santo cielo. Avremmo bisogno di pile, non di ombrelli. Magari di ombrelli con pile incorporate.
Oppure pile con ombrelli. Non si sa mai.
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